Il servizio di misurazione gas radon con rilevatori passivi a tracce tipo CR-39 prevede la fornitura e lettura di dispositivi di campionamento ambientale di produzione dell’Istituto di Radioprotezione ENEA.
Che cos’è il gas radon
Il gas Radon (inodore ed incolore), risale dal terreno all’interno delle abitazioni e dei luoghi di lavoro attraverso intercapedini, pozzetti, fori passaggio cavi. Il radon può anche risalire dalla pavimentazione, seppur integra e senza fessurazioni, poiché è infinitamente più piccolo della struttura molecolare del calcestruzzo e, essendo un gas, cerca di portarsi in equilibrio con la concentrazione presente nel suolo sottostante.
Fissare dei criteri di carattere generale circa i luoghi a rischio radon non è facile, a causa del gran numero di parametri che influenzano il comportamento di questo gas radioattivo.
La concentrazione del radon in aria varia fortemente sia nell’arco della giornata che tra le stagioni. Essa tende inoltre a diminuire rapidamente all’aumentare della distanza del locale dal suolo.
Il problema investe dunque in modo particolare locali a diretto contatto con il suolo, quali sotterranei o seminterrati.
L’unico strumento diagnostico per il calcolo del rischio di un ambiente è la misurazione della concentrazione del gas radon.
Quali danni provoca il gas radon
Il principale danno per la salute (e l’unico per il quale si abbiano al momento evidenze epidemiologiche) legato all’esposizione al radon è un aumento statisticamente significativo del rischio di tumore polmonare.
In realtà, il pericolo per la salute dell’uomo viene non tanto dal radon in sé, ma dai suoi prodotti di decadimento che, essendo elettricamente carichi, si attaccano al particolato dell’aria e penetrano nel nostro organismo tramite le vie respiratorie. Quando questi elementi “figli” si attaccano alla superficie dei tessuti polmonari, continuano a decadere e a emettere particelle alfa che possono danneggiare in modo diretto o indiretto il Dna delle cellule. Se il danno non è riparato correttamente dagli appositi meccanismi cellulari, può evolversi dando origine a un processo cancerogeno.
Obblighi di legge rispetto all’esposizione al gas radon
Il D.Lgs 241/2000 stabilisce l’obbligo di valutare il rischio di esposizione al radon nei casi in cui sono presenti lavoratori che permangono in ambienti sotterranei o semi sotterranei (con almeno tre pareti confinanti con il terreno) per almeno 10 ore al mese.
Esistono però luoghi di lavoro come ad esempio gli stabilimenti termali, le miniere e le grotte in cui il livello di radon può essere molto elevato.
Riguardo alla concentrazione massima di gas radon in un ambiente di lavoro, l’attuale normativa italiana (D. Lgs. 241/00) indica come soglia limite negli ambienti di lavoro un valore di concentrazione media annua pari a 500 [Bq/m3].
Attualmente si attende che anche l’Italia si adegui alle disposizioni europee (Direttiva 2013/59/EURATOM) che impongono il limite di 300 [Bq/m3].
Le misurazioni della concentrazione media annua di attività di radon in aria sono effettuate da servizi di dosimetria riconosciuti; i requisiti minimi dei servizi di dosimetria sono riportati al comma 5 dell’allegato II del D.Lgs. 101/20.
La determinazione della dose o dei ratei di dose, e delle altre grandezze tramite le quali possono essere valutati le dosi e i ratei di dose, nonché’ delle attività e concentrazioni di attività, volumetriche o superficiali, di radionuclidi deve essere effettuata con mezzi di misura, adeguati ai diversi tipi e qualità di radiazione, che siano muniti di certificati di taratura secondo la normativa vigente.
I soggetti che svolgono attività’ di servizio di dosimetria individuale e quelli di cui agli articoli 17, comma 6, 19, comma 4, e 22, comma 6, del D.Lgs. 101/20 devono essere riconosciuti idonei nell’ambito delle norme di buona tecnica da istituti previamente abilitati; nel procedimento di riconoscimento si tiene conto dei tipi di apparecchi di misura e delle metodiche impiegate.
Con uno o più decreti del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con i Ministri dello sviluppo economico, dell’interno e della salute, sentiti l’ISIN, l’Istituto di metrologia primaria delle radiazioni ionizzanti e l’INAIL sono disciplinate le modalità per l’abilitazione dei predetti istituti, tenendo anche conto delle decisioni, delle raccomandazioni e degli orientamenti tecnici forniti dalla Commissione europea o da organismi internazionali.
Misurazione gas radon: in cosa consiste il servizio
Il servizio offerto consiste nel campionamento ambientale per mezzo della misurazione della concentrazione di radon attraverso il posizionamento di dosimetri negli ambienti oggetto di valutazione con successivo rilascio di relazione tecnica con i risultati del prelievi e le possibili misure di intervento per la riduzione del rischio.
Per la rilevazione del gas radon si possono utilizzare due differenti approcci di campionamento:
- continuo, per la misurazione delle fluttuazioni di concentrazione in tempi dell’ordine dell’ora; la strumentazione è complessa e permette cicli di misurazione in automatico;
- integrato, per misurazioni che forniscono un valore medio temporale della concentrazione di radon in un periodo che può variare da alcuni giorni a diversi mesi.
Le tecniche di campionamento del radon possono inoltre essere distinte in base alla strumentazione utilizzata, che può essere attiva o passiva, a seconda dell’utilizzo o meno di alimentazione elettrica.
Al termine del periodo di monitoraggio ti sarà consegnata una relazione tecnica radon conforme ai requisiti previsti dal comma 4 all. II del D.Lgs. 101 del 31 Luglio 2020 firmata da un Esperto di Radioprotezione di III grado e valida ai fini normativi.
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