Caldo e microclima: la prevenzione dei rischi negli ambienti di lavoro caldi
Il microclima comprende l’insieme di parametri ambientali:
- temperatura dell’aria, temperatura radiante, umidità relativa, velocità dell’aria
- insieme a fattori personali come l’attività fisica e l’abbigliamento, che influenzano il benessere termico dei lavoratori.
Gli ambienti possono essere:
- Neutri, confortevoli;
- Moderati, a rischio di disagio termico;
- Severi caldi, come fonderie o cantieri estivi, che espongono a rischio elevato
La prevenzione dei rischi legati ai luoghi di lavoro caldi, specialmente in presenza di microclima caldo, è fondamentale per tutelare la salute e la sicurezza dei lavoratori. Le misure da adottare comprendono la valutazione del rischio, l’implementazione di misure tecniche e organizzative, la fornitura di adeguati dispositivi di protezione individuale (DPI) e la sensibilizzazione e consapevolezza dei lavoratori.
I rischi da caldo durante il lavore
Le attività più a rischio durante periodi di caldo intenso sono quelle che si svolgono all’aperto e che comportano sforzo fisico, come l’agricoltura e l’edilizia. Anche i lavori forestali, le guardie giurate e le attività di carico e scarico merci sono particolarmente esposte.
Le fonti informative principali per valutare rischi e pericoli sono il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), il Piano Operativo Sicurezza (POS) e le indicazioni fornite da enti come l’INAIL.
Attività a rischio:
- Agricoltura: Coltivazione, raccolta, lavori in serra.
- Edilizia: Cantieri, lavori stradali, lavori edili in generale.
- Lavori forestali: Taglio e trasporto legname, lavori boschivi.
- Guardie giurate: Sorveglianza all’aperto.
- Trasporti e logistica: Carico e scarico merci, movimentazione di materiali.
- Industria: Lavorazioni in ambienti caldi o con esposizione a fonti di calore.
- Servizi: Lavori che richiedono sforzo fisico prolungato, come pulizie, manutenzioni.
Fattori di rischio:
- Alta temperatura dell’aria e umidità: Condizioni che favoriscono il colpo di calore.
- Esposizione diretta al sole: Radiazione solare che aumenta il carico termico.
- Lavoro fisico pesante: Sforzo muscolare che aumenta la produzione di calore interno.
- Movimento d’aria limitato: Assenza di ventilazione che impedisce la dissipazione del calore.
- Bassa assunzione di liquidi: Disidratazione che compromette la termoregolazione.
- Indumenti non traspiranti: Abbigliamento che ostacola la dispersione del calore.
- Mancato acclimatamento: Periodo di adattamento insufficiente al caldo.
Fonti informative:
DVR (Documento di Valutazione dei Rischi): documento obbligatorio che identifica e valuta i rischi presenti in azienda, compresi quelli legati al caldo.
POS (Piano Operativo di Sicurezza): piano che specifica le misure di prevenzione e protezione per i cantieri edili, incluso il rischio caldo.
INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro): Ente che fornisce informazioni e linee guida sulla prevenzione dei rischi professionali, inclusi quelli legati al caldo.
Organizzazioni sindacali: forniscono supporto e informazioni ai lavoratori sui loro diritti e sulle misure di sicurezza da adottare.
Organizzazioni di categoria: offrono linee guida specifiche per i settori di appartenenza.
Documenti aziendali: Procedure interne, manuali operativi, regolamenti che contengono informazioni specifiche sul rischio caldo.
Informazioni fornite dai medici competenti: esperti in medicina del lavoro che valutano lo stato di salute dei lavoratori e forniscono indicazioni personalizzate
La ricerca sul lavoro in ambienti di lavoro caldi: la ricerca sul lavoro in ambienti caldi si concentra sulla valutazione dei rischi, sulla prevenzione e sulla protezione dei lavoratori esposti a temperature elevate, sia in ambienti chiusi che all’aperto. L’aumento delle temperature globali e le ondate di calore hanno reso questo tema sempre più rilevante.
Aspetti chiave della ricerca:
Valutazione dei rischi Le aziende devono identificare i pericoli legati al caldo e valutare i rischi per la salute dei lavoratori.
Prevenzione Le misure preventive includono la modifica degli orari di lavoro, la rotazione dei compiti, la pianificazione di pause in aree fresche, l’uso di abbigliamento adeguato e la promozione di un’adeguata idratazione, sorveglianza ambientale.
Protezione La sorveglianza sanitaria, l’informazione e la formazione dei lavoratori sono fondamentali per prevenire i disturbi legati al caldo.
Ambienti di lavoro La ricerca considera sia gli ambienti chiusi (come capannoni industriali) che quelli aperti (come cantieri edili), tenendo conto delle diverse condizioni e dei rischi specifici.
Fattori di rischio L’età e le condizioni di salute dei lavoratori, così come la natura del lavoro svolto (fisicamente impegnativo o svolto in ambienti particolarmente caldi come la ceramica o la metallurgia), sono fattori importanti da considerare.
Patologie Le patologie legate al caldo possono includere disidratazione, crampi, affaticamento, confusione e, nei casi più gravi, colpi di calore.
Normative Sono state pubblicate linee guida e orientamenti per la gestione dei rischi legati al caldo, basati su normative internazionali e nazionali.
In sintesi: la ricerca sul lavoro in ambienti caldi mira a proteggere i lavoratori dagli effetti negativi delle alte temperature, fornendo strumenti e indicazioni per la valutazione dei rischi, la prevenzione e la gestione delle situazioni di emergenza
Il microclima in ambienti di lavoro sotterranei
Il microclima negli ambienti di lavoro sotterranei è un aspetto cruciale per la sicurezza e la salute dei lavoratori. È fondamentale garantire condizioni adeguate di temperatura, umidità e ventilazione, tenendo conto dei rischi specifici legati all’ambiente confinato e, in alcuni casi, alla presenza di gas tossici come il radon.
Caratteristiche del microclima sotterraneo:
Temperatura Ambienti sotterranei possono presentare temperature elevate a causa del gradiente geotermico, con picchi anche a 50°C in gallerie come il Frejus.
Umidità L’umidità può variare, e una sua gestione adeguata è importante per il comfort e la salute dei lavoratori.
Ventilazione La ventilazione è essenziale per garantire il ricambio d’aria e diluire potenziali contaminanti, come gas tossici o vapori, soprattutto in ambienti con macchinari che producono gas di scarico.
Radon La presenza di radon, gas radioattivo naturale, è un rischio da valutare, soprattutto in ambienti sotterranei, e richiede misure di controllo specifiche.
Attività svolta Le caratteristiche dell’attività lavorativa (ad esempio, presenza di macchinari, lavorazioni che producono calore) influenzano ulteriormente il microclima.
Misure concrete che le imprese dovrebbero attuare
Le imprese dovrebbero attuare diverse misure concrete per proteggere i lavoratori dal caldo eccessivo. Queste includono la riorganizzazione degli orari di lavoro per evitare le ore più calde, garantire pause frequenti in aree ombreggiate con acqua fresca, fornire DPI adeguati (abbigliamento leggero e traspirante, occhiali da sole), organizzare le attività per ridurre l’esposizione al sole, e predisporre un piano di emergenza per i colpi di calore.
Ecco alcune misure specifiche che le imprese possono implementare:
Organizzazione del lavoro:
- Rimodulazione degli orari:
Evitare le attività più intense durante le ore più calde della giornata, spostandole nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio.
- Rotazione del personale:
Alternare i lavoratori tra compiti che richiedono più o meno sforzo fisico, o tra compiti al chiuso e all’aperto.
- Pianificazione delle attività e pianificazione del lavoro:
Svolgere i lavori più pesanti durante le ore più fresche, e cercare di lavorare nelle zone meno esposte al sole.
- Lavoro in coppia:
Laddove possibile, organizzare il lavoro in modo che i lavoratori siano sempre in due, per un reciproco controllo e assistenza.
Protezione individuale:
- DPI adeguati:
Fornire ai lavoratori abbigliamento leggero, traspirante e di colore chiaro, copricapo, occhiali da sole con protezione UV e creme solari.
- Idratazione:
Assicurare la disponibilità di acqua fresca e potabile in quantità sufficiente, e incoraggiare i lavoratori a bere regolarmente.
- Zone d’ombra:
Predisporre aree ombreggiate dove i lavoratori possono riposare e rinfrescarsi durante le pause.
Gestione delle emergenze:
Formazione Informare e formare i lavoratori sui rischi legati al caldo, sui sintomi del colpo di calore e su come prestare i primi soccorsi.
Piano di emergenza Predisporre un piano dettagliato per affrontare eventuali emergenze dovute al caldo, indicando le procedure da seguire e i contatti utili.
Sorveglianza sanitaria Coinvolgere il medico competente per valutare il rischio calore per ogni lavoratore e per fornire indicazioni specifiche.
Altre misure:
Consultazione Coinvolgere i rappresentanti dei lavoratori (RLS e RLST) nella pianificazione delle misure di prevenzione.
Monitoraggio Utilizzare strumenti come termometri e igrometri per monitorare le condizioni ambientali e valutare il rischio.
Comunicazione Informare i lavoratori sui rischi e sulle misure di prevenzione adottate.
Climatizzazione Ove possibile, utilizzare sistemi di climatizzazione o ventilazione per ridurre la temperatura e l’umidità negli ambienti di lavoro.
Valutazione del rischio Effettuare una valutazione del rischio specifica per il calore e aggiornare di conseguenza il POS (Piano Operativo di Sicurezza).
Strategie che il lavoratore può mettere in pratica
Per mitigare il rischio calore sul lavoro, i lavoratori possono adottare diverse strategie, tra cui: vestirsi con abiti leggeri e traspiranti, programmare le attività più faticose nelle ore più fresche, cercare zone d’ombra, bere molta acqua e fare pause regolari in luoghi freschi, e informarsi sui sintomi del colpo di calore e come intervenire.
Ecco alcune strategie specifiche che i lavoratori possono mettere in pratica:
Vestirsi adeguatamente:
Indossare abiti leggeri, larghi e di colore chiaro, che favoriscano la traspirazione della pelle.
Utilizzare cappelli o copricapi per proteggere la testa dal sole.
Se si lavora all’aperto, applicare crema solare sulle parti esposte della pelle.
Gestire l’attività lavorativa:
Programmare le attività più faticose nelle ore più fresche della giornata, come la mattina presto o la sera tardi.
Cercare di lavorare all’ombra o in ambienti chiusi e freschi durante le ore più calde.
Fare pause frequenti in luoghi freschi e ombreggiati per riposare, rinfrescarsi ed evitare lo stress termico.
Se possibile, alternare i compiti per evitare di rimanere esposti al caldo per periodi prolungati.
Idratarsi e alimentarsi correttamente:
Bere molta acqua regolarmente durante la giornata, anche se non si sente sete.
Limitare il consumo di alcolici, bevande zuccherate o gassate, e caffeina, che possono disidratare.
Consumare pasti leggeri e ricchi di frutta e verdura, che aiutano a reintegrare i liquidi e i sali minerali persi.
Conoscere i sintomi del colpo di calore e come intervenire:
Informarsi sui sintomi del colpo di calore, come mal di testa, vertigini, nausea, debolezza, crampi muscolari, confusione mentale.
Sapere come intervenire in caso di malore, come portare la persona in un luogo fresco e ombreggiato, rinfrescarla con acqua fresca, farla bere e, se necessario, chiamare i soccorsi.
Altre misure:
Utilizzare ventilatori o aria condizionata per rinfrescare l’ambiente di lavoro.
Se possibile, utilizzare nebulizzatori d’acqua per abbassare la temperatura dell’aria.
Lavorare almeno in coppia, in modo da potersi controllare a vicenda e intervenire in caso di necessità.
Seguendo queste strategie operative, i lavoratori possono ridurre il rischio di subire gli effetti negativi delle alte temperature e lavorare in modo più sicuro e confortevole.
Inoltre esistono raccomandazioni / linee guida / ordinanze regionali per la gestione del rischio e delle sue misure di prevenzione e protezione.
Il numero di pubblica utilità 1500, gestito dal Ministero della Salute in collaborazione con l’INAIL, fornisce supporto istituzionale per la prevenzione degli effetti del caldo, specialmente durante le ondate di calore. Questo servizio, attivo dal lunedì al venerdì dalle 9:00 alle 17:00, offre consigli su come proteggersi dal caldo, informazioni sulle ondate di calore e sui servizi sociosanitari locali, e indicazioni sulla salute e sicurezza dei lavoratori. Il progetto Worklimate, citato come esempio, è un’iniziativa che si concentra sull’impatto dello stress termico ambientale sui lavoratori e propone strategie di intervento, integrando un sistema di allerta meteo-climatica ed epidemiologica, secondo il CNR-IBE.
In dettaglio, il numero 1500 fornisce:
- Consigli per la prevenzione: Suggerimenti su come proteggersi dal caldo, con particolare attenzione alle persone più vulnerabili.
- Informazioni sulle ondate di calore: Dati e previsioni del Ministero della Salute e informazioni sui servizi socio-sanitari locali.
- Supporto per i lavoratori: Indicazioni sulla salute e sicurezza dei lavoratori, soprattutto per chi svolge attività all’aperto.
- Collaborazione con INAIL: Il servizio è potenziato dalla collaborazione con INAIL, che offre supporto tecnico-scientifico e informazioni specifiche per i luoghi di lavoro.
Il progetto Worklimate, pur essendo distinto dal numero 1500, si inserisce in un quadro più ampio di iniziative per la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori durante le ondate di calore.
In sintesi, il numero 1500 e il progetto Worklimate rappresentano due strumenti istituzionali che mirano a proteggere la salute dei cittadini e dei lavoratori durante i periodi di caldo intenso, fornendo informazioni, consigli e supporto concreto
Per la valutazione del rischio microclimatico in azienda, è fondamentale seguire alcuni passaggi chiave e, soprattutto, richiedere una consulenza professionale. Contattaci per una richiesta di consulenza sul microclima in azienda. I nostri tecnici ti seguiranno passo dopo passo in ogni step di valutazione del rischio.