Il rischio rapina nei luoghi di lavoro
Il rischio rapina nei luoghi di lavoro, pur non essendo esplicitamente definito nel D.Lgs. 81/08, è un rischio per la sicurezza sul lavoro e l’integrità dei lavoratori che il datore di lavoro deve valutare e gestire obbligatoriamente, soprattutto in attività commerciali che manipolano denaro o merce di valore.
Tra gli obiettivi potenziali dei rapinatori, le banche rappresentano una quota percentuale che si sta riducendo progressivamente nel corso degli ultimi anni. La quota di rapine ai danni delle dipendenze bancarie (rispetto al totale delle rapine denunciate) nel 2024 è diminuita del 36,3%, rivelando uno spostamento delle attenzioni dei rapinatori verso obiettivi diversi e meno protetti. Farmacie, supermercati, tabaccherie, esercizi commerciali e in genere tutte le attività che prevedono la gestione di più o meno ingenti volumi di contante finiscono con l’attrarre i rapinatori alla ricerca di altri obiettivi.
Inoltre possiamo rilevare che sono aumentati i colpi con vittime ed è cambiato l’identità del rapinatore, meno professionista e più improvvisato e disperato, quindi più pericoloso per la incolumità degli ostaggi. La relazione psicologica tra rapinatore e vittima determina spesso l’esito della rapina. Come in tutte le emergenze, il fattore determinante per la propria ed altrui sopravvivenza è quello psicologico, la capacità di gestire gli aspetti emotivi legati all’emergenza. Per questo la formazione deve essere centrata sul favorire, nell’allievo, l’acquisizione di strategie adatte a migliorare la gestione emotiva dell’emergenza sia dal punto di vista individuale che in relazione al gruppo con il quale condivide l’ esperienza, l’intero gruppo di persone presente nella durante la rapina.
Che cos’è il rischio rapina sul luogo di lavoro
Sostanzialmente il rischio rapina sul lavoro è la probabilità che dipendenti e presenti subiscano un danno fisico o psicofisico a seguito di un’aggressione criminale, come una rapina, per rubare denaro o beni aziendali.
Il rischio di aggressione e/o rapina è deducibile nel momento in cui l’attività lavorativa specifica include il contatto con il pubblico e la manipolazione di denaro e/o merce da parte dei lavoratori. Le realtà maggiormente esposte sono le attività commerciali.
Tale rischio all’interno del D.Lgs. 81/08 non è esplicitato come rischio per la salute e la sicurezza dei lavoratori, tuttavia alcune sentenze confermano che il rischio di aggressione e/o rapina deve essere valutato e gestito dal Datore di Lavoro per la tutela dei propri lavoratori.
I principali fattori di rischio possono essere racchiusi in tre macrogruppi:
- Cause economiche: quantità di denaro contante e diffusione di metodi di pagamento alternativi.
- Cause sociali: tassi di criminalità, crisi economiche e tensioni sociali.
- Cause organizzative: eccessivi carichi di lavoro, rischi da interferenze, e contesti lavorativi ad alto contatto col pubblico.
Il rischio rapina è un rischio di natura “esogena” in quanto deriva da attività criminose non direttamente collegato con l’attività aziendale.
Nei luoghi di lavoro, tale rischio può variare a seconda di diversi fattori, tra cui:
- la posizione dell’attività;
- la fascia oraria di apertura;
- la visibilità al pubblico;
- la quantità di contante e la tipologia di merce trattata.
Nell’ambito di ciò che viene di solito genericamente denominato “rischio rapina” si possono riconoscere due distinte tematiche correlate tra loro:
- il rischio di subire una rapinadato dalla probabilità del verificarsi dell’evento stesso
- il rischio di subire traumi fisici e psichici a seguito dell’atto criminoso.
Il primo rischio è influenzato da diversi fattori:
- il valore della merce detenuta o la quantità di contanti presente;
- l’ubicazione e la tipologia fabbricato (luogo isolato o affollato);
- l’accessibilità alla custodia dei valori;
- la tipologia di attività;
- le potenziali vie d’accesso utilizzabili dagli eventuali rapinatori durante gli orari di apertura.
Il secondo, ossia il rischio post rapina è dato dalla probabilità che i dipendenti (e le altre persone legittimamente presenti al suo interno) possano patire dei traumi fisici e psichici a seguito di una rapina.
Ad elevare il rischio una volta che la rapina è in corso possono concorrere:
- il comportamento aggressivo del rapinatore;
- eventuali reazioni improprie dei dipendenti o dei clienti;
- la durata della rapina;
- l’uso delle armi da parte delle forze dell’ordine o delle guardie private.
Conseguenze per il lavoratore sottoposto al rischio rapina
I rischi derivanti da rapina rientrano in quelli che vengono definiti nuovi rischi all’interno dell’ambiente di lavoro e per i quali, il datore di lavoro, deve comunque procedere a un’attenta valutazione.
“Non esiste un rischio rapina propriamente detto, ma esistono fonti di pericolo determinate da eventi delinquenziali che possono riflettersi in maniera negativa sui lavoratori, determinando condizioni per le quali la salute del lavoratore è messa a rischio.”
Tipicamente sono i rischi legati a lesioni personali che possono essere originate da un’aggressione, ma non solo; l’equilibrio psico-fisico del lavoratore potrebbe essere pregiudicato a causa dello stress causato sia dalla percezione di tale fattore di rischio, sia in conseguenza di eventi delinquenziali.
Il fattore psicologico può assumere un ruolo decisivo nell’aggravamento o meno delle situazioni in cui si manifesta il rischio, e operatori formati a mantenere un atteggiamento adeguato in caso di aggressione rappresentano sicuramente un elemento a favore al fine di mantenere alto il livello di prevenzione.
Le conseguenze di una rapina possono essere quindi riassunte in:
- Danni psicofisici: dopo l’evento traumatico, i lavoratori possono sviluppare disturbi psicologici e fisici.
- Danni fisici: il confronto traumatico può portare a lesioni fisiche, anche se i rischi principali sono quelli psicologici.
- Impatto a lungo termine: i disturbi psicofisici possono persistere e manifestarsi anche in futuro, influenzando il benessere del lavoratore.
Le conseguenze degli episodi di violenza possono incidere sul benessere psicofisico dei lavoratori ma anche sulla struttura organizzativa:
- lesioni fisiche, fino alla morte,
- disturbi psicofisici da stress di carattere post-traumatico,
- assenze per malattia,
- scarso rendimento sul lavoro,
- disservizi organizzativi,
- peggioramento del “clima” aziendale.
Il rischio rapina nel documento di valutazione rischi (DVR)
In considerazione del fatto che, l’articolo 17 del D.Lgs 81/08 obbliga il Datore di Lavoro a valutare tutti i rischi presenti all’interno del luogo di lavoro, è necessario valutare il rischio rapina negli ambienti in cui questo fattore di rischio è presente.
La valutazione del rischio rapina nei luoghi di lavoro è quindi parte integrante del Documento di Valutazione dei Rischi (DVR), ed è essenziale identificare e analizzare tutti i fattori che possono influenzare il livello di rischio, come la tipologia di attività svolta, gli orari di apertura, la gestione dei contanti, la presenza di sistemi di sicurezza e le caratteristiche del personale impiegato.
Una volta individuato e valutato il rischio rapina, il Datore di Lavoro, in accordo con quanto previsto dalle Misure Generali di Tutela previste dall’articolo 15 del D. lgs 81/2008, deve adottare le misure di prevenzione e protezione volte a gestire adeguatamente il rischio rapina nei luoghi di lavoro.
Le principali misure di prevenzione e protezione, per quanto riguarda la mitigazione del rischio rapina nei luoghi di lavoro sono:
- l’installazione di sistemi di videosorveglianza (che devono essere preventivamente autorizzati all’Ispettorato del Lavoro di competenza) e di allarmi antirapina;
- L’utilizzo di casseforti temporizzate, e la gestione limitata dei contanti all’interno dell’esercizio.;
- Un luogo di lavoro adeguato che goda di una buona illuminazione e una buona visibilità dell’area di lavoro possono scoraggiare potenziali aggressori.
- Informazione e formazione dei lavoratori sulla corretta gestione di situazioni di rischio e alla corretta collaborazione con le Forze dell’Ordine.
È inoltre necessario, in seguito ad una rapina, adottare tempestivamente delle azioni di sostegno psicologico, in modo da sviluppare le strategie adeguate per la gestione dei sintomi da stress (come ad esempio assistere il personale che ha subito la rapina attraverso la consulenza di uno psicologo).
La formazione
La formazione obbligatoria sul rischio rapina rientra negli obblighi del datore di lavoro in materia di sicurezza sul lavoro, secondo il D.Lgs. 81/08, quando il rischio è presente nell’azienda e può essere valutato come rischio specifico per i lavoratori, ad esempio in attività commerciali o con manipolazione di denaro. Il corso deve fornire nozioni per gestire la situazione, prevenire il rischio, minimizzare i danni fisici e psicologici e attuare le procedure di supporto post-evento, come l’assistenza medica e psicologica.
La sentenza della Cassazione Civile Sezione Lavoro del 13 aprile 2015 n. 7405 è ritornata sull’argomento, confermando quanto già affermato ai sensi dell’art. 2087 del Codice Civile, ovvero che è compito del datore di lavoro tutelare l’integrità fisica del lavoratore, ricorrendo a tutti i mezzi possibili per svolgere una funzione dissuasiva, preventiva e protettiva in caso di aggressione.
Un’informazione e una formazione adeguate e specifiche relative al rischio rapina sono misure preventive e cautelative necessarie. Per rispondere alla nuova, crescente domanda di sicurezza da parte delle attività commerciali, turistiche, artigianali e dei servizi, si rendono infatti necessarie strategie di contrasto più efficaci rispetto al passato. Queste devono integrare le classiche misure tecno-logistiche con nuove competenze e conoscenze che riguardino il piano psico-comportamentale, in modo da agire sia sul rischio oggettivo che sul senso di sicurezza percepito.
Le soluzioni a cui il datore di lavoro deve ricorrere per rispettare i suoi obblighi nei confronti del lavoratore sono dunque principalmente due:
- procedere ad un aggiornamento costante del Documento Valutazione dei Rischi con indicazioni specifiche sul rischio aggressioni e rapina;
- proporre ai propri collaboratori un corso d’informazione e di formazione sul rischio aggressioni, rapina e truffa, così da fornire tutti gli strumenti teorici e pratici necessari alla loro salvaguardia.
Sei una attività commerciale e non sai come approcciarti alla valutazione dei rischio rapina?
Contattaci! I nostri tecnici ti daranno tutte le informazioni necessarie per gestire al meglio il rischio e saranno lieti di aiutarti nella redazione del documento di valutazione dei rischi.