Lavoro da remoto e tecnologia: carico di lavoro e conflitti casa/lavoro
Contesto attuale: diffusione del lavoro da remoto e accelerazione digitale.
La diffusione del lavoro da remoto e l’accelerazione digitale sono strettamente correlate e rappresentano due facce della stessa medaglia, con la pandemia che ha agito da catalizzatore per entrambi i fenomeni. L’emergenza sanitaria ha forzato molte aziende a implementare modalità di lavoro flessibili e remote, spesso in modo rapido e disordinato, per far fronte all’incertezza economica. Questa transizione ha evidenziato il ruolo cruciale delle infrastrutture digitali e delle tecnologie di comunicazione per il successo del lavoro da remoto, ma ha anche sollevato nuove sfide e opportunità.
L’adozione dello smart working e del remote working sta trasformando le aziende, portando a una maggiore flessibilità degli orari e dei luoghi di lavoro, una diversa gestione del tempo e degli obiettivi e una ridefinizione dei ruoli e delle responsabilità.
Presentazione della monografia Inail su stress lavoro-correlato e telelavoro
L’Inail ha recentemente pubblicato una monografia che affronta il tema dello stress lavoro
correlato, con particolare attenzione alle nuove modalità di lavoro come il telelavoro e l’innovazione tecnologica. Questa pubblicazione, rilasciata ad aprile 2025, fornisce strumenti integrativi e specifici per la valutazione e la gestione di questo tipo di rischio, illustrando i percorsi per la sua prevenzione e gestione.
Questa pubblicazione fornisce strumenti pratici e specifici per valutare e gestire i rischi legati allo stress, aiutando aziende e lavoratori a riconoscere i segnali di disagio e a mettere in atto strategie di prevenzione efficaci.
Inoltre, illustra percorsi concreti per affrontare e ridurre questo tipo di rischio, promuovendo un ambiente di lavoro più sano, sicuro e sostenibile anche in contesti di lavoro a distanza.
Quadro normativo e moduli di valutazione del rischio
Cenni alla metodologia Inail (modulo specifico, Appendice 6, focus group)
L’INAIL ha adottato un approccio strutturato e approfondito per sviluppare questa monografia sullo stress lavoro-correlato e il telelavoro. In particolare, si sono utilizzati diversi strumenti e metodi per garantire che le informazioni siano accurate e utili.
Modulo specifico: Si tratta di un questionario o di un insieme di strumenti mirati, progettati per raccogliere dati dettagliati sui rischi di stress sul lavoro, adattati alle nuove modalità di lavoro come il telelavoro.
Appendice 6: Questa sezione contiene approfondimenti metodologici, esempi pratici e linee guida che supportano l’applicazione del metodo di valutazione, offrendo strumenti concreti per le aziende e i professionisti.
Focus group: Sono incontri di discussione con gruppi di lavoratori, rappresentanti e esperti, utilizzati per raccogliere opinioni, esperienze e feedback diretti sul tema dello stress lavoro-correlato. Questo metodo permette di ottenere informazioni qualitative e di capire meglio le dinamiche sul campo. I focus group stress lavoro correlato sono il miglior punto di ascolto e condivisione del rischio consigliato anche dalla metodologia inail telelavoro..
Riferimento a normative e linee guida (D.lgs. 81/2008, accordo EU‑OSHA).
Per affrontare il tema dello stress lavoro-correlato e del telelavoro, l’INAIL si basa su importanti normative e linee guida europee. D.lgs. 81/2008: È il principale decreto italiano sulla salute e sicurezza sul lavoro. Questo decreto stabilisce le responsabilità delle aziende e le misure da adottare per garantire ambienti di lavoro sicuri e salubri, includendo anche la valutazione dei rischi psicosociali come lo stress. Accordo EU OSHA: È un accordo tra l’Organizzazione Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro (EU OSHA) e le parti sociali europee. Questo documento fornisce raccomandazioni e linee guida per la prevenzione dei rischi psicosociali, promuovendo ambienti di lavoro più sani e sostenibili in tutta l’Unione Europea. L’INAIL si ispira a queste normative e linee guida per sviluppare strumenti e strategie efficaci, assicurando che le pratiche di prevenzione siano in linea con le normative nazionali e europee.
Tecnologia e tecnostress
Definizione e sintomi di tecnostress (ansia, affaticamento, insonnia, mal di testa)
Il tecnostress è una forma di stress causata dall’eccessivo utilizzo o dalla difficoltà nell’utilizzo delle nuove tecnologie e/a a causa di un sentito di eccessiva pressione tecnologica. I sintomi possono essere sia fisici che psicologici e includono ansia, affaticamento, insonnia e mal di testa, tra gli altri.
Definizione: Il tecnostress, termine coniato nel 1984 da Craig Brod, si riferisce allo stress generato dall’interazione con tecnologie digitali, spesso a causa di malfunzionamenti, complessità o sovraccarico informativo.
Sintomi:
- Fisici:
- Insonnia: difficoltà ad addormentarsi o a mantenere il sonno.
- Affaticamento: sensazione di stanchezza fisica e mentale, spesso cronica.
- Mal di testa: cefalea e tensione muscolare.
- Dolori muscolari e ossei: legati alla postura e all’uso prolungato di dispositivi.
- Disturbi gastrointestinali: come bruciore di stomaco o problemi digestivi.
- Aumento della frequenza cardiaca: tachicardia e altri disturbi cardiovascolari.
- Psicologici:
- Ansia: preoccupazione eccessiva e apprensione legate alla tecnologia.
- Irritabilità: facile tendenza ad arrabbiarsi e ad alterazioni dell’umore.
- Depressione: tristezza profonda e perdita di interesse per le attività.
- Difficoltà di concentrazione: incapacità di focalizzare l’attenzione su un compito.
- Disturbi comportamentali: cambiamenti nel comportamento, come l’isolamento sociale o l’eccessiva dipendenza dalla tecnologia.
- Calo del desiderio sessuale: diminuzione dell’interesse per l’attività sessuale.
Il tecnostress può anche portare a conseguenze sul piano lavorativo, come aumento dell’assenteismo, difficoltà nel lavoro di squadra e diminuzione della produttività. È importante riconoscere i sintomi del tecnostress e cercare di gestirlo attraverso pause regolari, attività rilassanti e, se necessario, il supporto di professionisti.
Pressione delle tecnologie (presenzialismo, iperconnessione, orari prolungati)
Negli ultimi anni, le tecnologie digitali hanno rivoluzionato il modo di lavorare, ma hanno anche portato alcune sfide e pressioni.
Presenzialismo: Anche se si lavora da remoto, c’è spesso la sensazione di dover essere sempre “presenti” o disponibili, come se si fosse in ufficio. Questo può portare a sentirsi sotto pressione per rispondere subito o per dimostrare di essere sempre attivi.
Iperconnessione: La possibilità di essere sempre connessi tramite email, chat e piattaforme di lavoro può creare una sensazione di essere “sotto tiro” costantemente, senza momenti di pausa. Questo può aumentare lo stress e ridurre il benessere a causa degli orari prolungati lavoro da casa.
Orari prolungati: La tecnologia permette di lavorare anche fuori dagli orari tradizionali, ma questo può portare a orari di lavoro più lunghi del previsto, con il rischio di non staccare mai completamente dal lavoro e di compromettere il tempo dedicato al riposo e alla vita privata.
In sintesi, queste pressioni derivano dal fatto che le tecnologie, se non gestite correttamente, possono rendere difficile distinguere tra lavoro e vita privata, aumentando lo stress e influendo sul benessere dei lavoratori.
Carico di lavoro: quando il confine tra casa e ufficio si sfuma
Orari estesi, difficoltà a disconnettersi, aumento delle pause forzate
Con l’uso delle tecnologie e il lavoro da remoto, molte persone si trovano a lavorare per periodi più lunghi del normale. Gli orari estesi possono rendere difficile staccare completamente dal lavoro, creando una sensazione di essere sempre “sul pezzo”. Questo può portare a una maggiore fatica e a problemi di equilibrio tra vita privata e professionale oltre che ad un vero e proprio conflitto casa lavoro.
Aumento delle pause forzate: In alcuni casi, le aziende o le normative prevedono pause obbligatorie per rispettare il benessere dei lavoratori. Tuttavia, queste pause possono diventare forzate o obbligatorie, interrompendo il flusso di lavoro e creando ulteriori difficoltà nel gestire il proprio tempo. In sostanza, questi aspetti evidenziano come il lavoro prolungato e le pause imposte possano influire sulla qualità della vita lavorativa, aumentando lo stress e rendendo più difficile il disconnettersi completamente dal lavoro.
Fenomeno del workaholism e detemporalizzazione
Il workaholism, o dipendenza dal lavoro, è un fenomeno che può portare a una detemporalizzazione, ovvero alla difficoltà di distinguere tra tempo di lavoro e tempo libero, con conseguenze negative sulla vita personale e professionale. Questo disturbo, caratterizzato da un’eccessiva dedizione al lavoro e dalla difficoltà a staccarsene mentalmente, può sfociare in problemi di salute, relazioni interpersonali compromesse e una diminuzione della qualità della vita.
Il workaholism, spesso associato a perfezionismo, difficoltà a delegare e una forte dipendenza dall’approvazione esterna, porta a una costante necessità di essere produttivi, anche al di fuori dell’orario di lavoro. Questa condizione può portare a:
Sovrapposizione tra vita privata e professionale:
Il workaholic fatica a separare i due ambiti, portando il lavoro a invadere il tempo libero e le relazioni personali.
Detemporalizzazione: La percezione del tempo si altera, con difficoltà a riconoscere i confini tra le diverse attività e a concedersi momenti di pausa e svago.
Stress e problemi di salute: La mancanza di riposo e la costante pressione lavorativa possono causare stress, ansia, disturbi del sonno e altri problemi fisici.
Isolamento sociale: Il workaholic tende a trascurare le relazioni interpersonali, con conseguenze negative sulle dinamiche familiari e sociali.
Le cause del workaholism possono essere molteplici, tra cui:
Fattori individuali: Personalità perfezioniste, bisogno di controllo, bassa autostima e difficoltà a gestire le emozioni.
Fattori organizzativi: Pressioni lavorative, aspettative irrealistiche, mancanza di equilibrio tra vita privata e professionale.
Conflitto casa–lavoro e carico mentale domestico
Definizione di carico mentale domestico e sue implicazioni
Il carico mentale domestico si riferisce a tutte le attività e le responsabilità legate alla gestione della casa e della famiglia, come pensare alle faccende domestiche, organizzare le attività, ricordarsi delle scadenze, pianificare i pasti, e così via. È spesso un lavoro invisibile, che richiede attenzione costante e pianificazione, anche se non sempre viene riconosciuto o valorizzato. Questo tipo di carico può avere diverse conseguenze: può portare a stress, affaticamento, senso di sovraccarico e difficoltà nel trovare tempo per sé stessi. Inoltre, un eccessivo carico mentale può influire sul benessere psicologico e sulla qualità della vita, creando squilibri tra le responsabilità domestiche e il tempo dedicato a sé o ad altre attività. In sintesi, il carico mentale domestico è un aspetto importante da considerare perché influisce sul benessere complessivo e sulla distribuzione delle responsabilità all’interno della famiglia.
Maggior impatto per chi ha ruoli di cura: donne e lavoratrici.
Il maggior impatto del carico mentale domestico si sente spesso su chi ricopre ruoli di cura, come le donne e le lavoratrici. Queste persone tendono a dover gestire non solo le responsabilità domestiche, ma anche il lavoro e altri impegni, il che può aumentare lo stress e la fatica. È importante riconoscere questa disparità per promuovere una distribuzione più equa delle responsabilità e migliorare il benessere di tutti.
Le donne poi sono spesso considerate le principali responsabili del lavoro di cura, che include la gestione della casa, l’assistenza ai figli, agli anziani e ad altri membri della famiglia. Allo stesso tempo, molte donne aspirano a realizzarsi professionalmente, confrontandosi con un mercato del lavoro che richiede impegno, competitività e spesso lunghi orari di lavoro.
Le donne sono pertanto obbligate a conciliare le pressioni interne, ossia tutte quelle aspettative personali legate all’essere una buona madre e una brava professionista, oppure al volersi dedicare esclusivamente alla carriera senza mettere al mondo dei figli, con le pressioni esterne dettate dalle aspettative sociali e dagli stereotipi socioculturali.
In molte culture persiste ancora l’idea che il lavoro di cura sia un compito naturalmente femminile. Anche nei contesti in cui le donne hanno accesso a percorsi di carriera e a opportunità educative pari a quelle degli uomini, i ruoli di cura restano spesso non retribuiti e invisibili.
La mancanza di adeguate politiche di welfare, come l’accesso a servizi di assistenza all’infanzia o a congedi parentali equamente distribuiti tra uomini e donne, aggrava ulteriormente questa situazione, lasciando alle donne il peso della doppia responsabilità.
Interventi organizzativi e preventivi
Attivazione di focus group strutturati per l’identificazione di criticità e proposte.
L’attivazione di focus group strutturati può essere uno strumento efficace per identificare le criticità legate allo stress lavoro-correlato e raccogliere proposte di miglioramento. Questo approccio qualitativo permette di approfondire le cause e gli effetti dello stress sul lavoro, ottenendo informazioni dettagliate dalla viva voce dei lavoratori Interventi in tema di formazione digitale, orari, disconnessione e supporti psicologici.
I focus group, in questo contesto, sono gruppi ristretti di lavoratori che vengono coinvolti in discussioni guidate su temi specifici legati allo stress lavoro-correlato. L’obiettivo è raccogliere esperienze, percezioni e idee per comprendere meglio la natura del problema e individuare possibili soluzioni.
Vantaggi dell’utilizzo dei focus group:
Identificazione delle criticità: I focus group permettono di esplorare a fondo le cause dello stress, andando oltre le semplici statistiche e rilevando aspetti specifici del contesto lavorativo che contribuiscono al malessere.
Raccolta di proposte: I partecipanti possono contribuire attivamente con idee e suggerimenti per migliorare la situazione, favorendo un approccio partecipativo alla gestione dello stress.
Maggiore consapevolezza: Il coinvolgimento nel focus group può aumentare la consapevolezza dei lavoratori sullo stress lavoro-correlato e sui fattori che lo influenzano.
Coinvolgimento dei lavoratori: Questo strumento favorisce il coinvolgimento attivo dei lavoratori nel processo di valutazione e risoluzione del problema
Interventi in tema di formazione digitale, orari, disconnessione e supporti psicologici.
Gli interventi in tema di formazione digitale, orari, disconnessione e supporti psicologici mirano a garantire un ambiente di lavoro equilibrato e sano, soprattutto nell’era digitale. Questi interventi comprendono la formazione su come utilizzare efficacemente gli strumenti digitali, la gestione degli orari di lavoro, la promozione della disconnessione e il supporto psicologico per affrontare lo stress e il burn-out correlati al lavoro.
Formazione digitale: Si tratta di corsi e workshop volti a migliorare le competenze digitali dei dipendenti, permettendo loro di utilizzare in modo efficace le nuove tecnologie e di adattarsi ai cambiamenti del mondo del lavoro digitale. Questo include l’apprendimento di nuove competenze specifiche, ma anche la comprensione dei rischi e delle opportunità legate all’uso della tecnologia.
Gestione degli orari: La flessibilità degli orari e la possibilità di lavorare da remoto, rese possibili dalla tecnologia, possono portare a una migliore conciliazione tra vita professionale e personale. Tuttavia, è importante stabilire dei limiti chiari per evitare che il lavoro invada eccessivamente la vita privata. La definizione di orari di lavoro flessibili, ma definiti, e la promozione di una cultura del lavoro che rispetti i tempi di riposo sono fondamentali.
Disconnessione: La disconnessione digitale è la capacità di staccare completamente dal lavoro, sia fisicamente che mentalmente, durante i periodi di riposo. Questo è essenziale per prevenire lo stress e il burn-out. La promozione di una cultura che incoraggi i dipendenti a disconnettersi, evitando di controllare le e-mail o di rispondere a chiamate di lavoro al di fuori dell’orario lavorativo, è cruciale.
Supporti psicologici: Gli interventi di supporto psicologico, come la consulenza individuale o di gruppo, possono aiutare i dipendenti a gestire lo stress, l’ansia e altri problemi di salute mentale legati al lavoro digitale. Questi supporti possono includere anche la formazione sulla gestione dello stress, sulle tecniche di rilassamento e sulla resilienza.
In sintesi, gli interventi in tema di formazione digitale, orari, disconnessione e supporti psicologici sono fondamentali per garantire il benessere dei dipendenti nel contesto del lavoro digitale, promuovendo un ambiente di lavoro sano, equilibrato e produttivo
Strumenti e best practice
Linee guida tecniche e organizzative (norma ISO 30415, protocollo smart working, accordi individuali)
Le linee guida tecniche e organizzative sono fondamentali per strutturare al meglio le attività e garantire un ambiente di lavoro efficace e sostenibile. Ecco alcuni punti chiave:
Norma ISO 30415: È uno standard internazionale che fornisce indicazioni sulla gestione della diversità e dell’inclusione sul luogo di lavoro. Aiuta a promuovere un ambiente equo, rispettoso e produttivo, valorizzando le differenze e migliorando il benessere dei dipendenti.
Alcuni aspetti chiave sono:
Valorizzazione della diversità: riconoscere e rispettare le differenze di genere, età, cultura, abilità, orientamento sessuale, ecc.
Politiche di inclusione: sviluppare strategie e pratiche che favoriscano l’integrazione di tutti i dipendenti, riducendo discriminazioni e pregiudizi.
Formazione e sensibilizzazione: promuovere programmi di formazione per aumentare la consapevolezza sulla diversità e l’inclusione.
Monitoraggio e miglioramento continuo: implementare strumenti di valutazione per verificare l’efficacia delle politiche e apportare miglioramenti.
L’adozione di questa norma aiuta a creare un ambiente di lavoro più equo, motivante e produttivo, migliorando anche l’immagine aziendale.
Protocollo di smart working: Si tratta di un insieme di regole e procedure per organizzare il lavoro agile in modo chiaro e condiviso. Include aspetti come orari, strumenti tecnologici, sicurezza dei dati e modalità di comunicazione, garantendo efficienza e tutela di tutti.
Per garantire un’attuazione efficace dello smart working, è importante definire un protocollo che includa:
Requisiti tecnologici: strumenti, software e connessioni sicure per lavorare da remoto.
Orari di lavoro: orari di inizio e fine, pause, modalità di flessibilità, per mantenere un equilibrio tra vita privata e professionale.
Sicurezza e privacy: misure per proteggere dati sensibili, come VPN, antivirus, backup e formazione sulla sicurezza informatica.
Comunicazione e monitoraggio: strumenti e frequenza di incontri virtuali, report di attività, feedback continui.
Supporto e formazione: formazione per l’uso degli strumenti digitali e supporto tecnico costante.
Un protocollo ben strutturato aiuta a mantenere la produttività, la trasparenza e il benessere dei lavoratori.
Accordi individuali: Sono accordi personalizzati tra datore di lavoro e lavoratore, che definiscono le modalità di lavoro, le responsabilità e le condizioni specifiche. Sono utili per adattare le modalità di lavoro alle esigenze di ciascuno, favorendo flessibilità e soddisfazione.
Contenuti principali: orari di lavoro, modalità di svolgimento (presenza, smart working, ibrido), strumenti utilizzati, obiettivi e responsabilità.
Vantaggi: maggiore soddisfazione del lavoratore, adattamento alle esigenze familiari o di salute, miglioramento della produttività.
Procedure: devono essere formalizzati per iscritto, con un confronto tra datore di lavoro e lavoratore, e aggiornati periodicamente.
Aspetti legali: rispetto delle normative sul lavoro, sicurezza sul lavoro, privacy e diritto alle ferie e alle pause.
Sintesi dei rischi e dei vantaggi.
Il lavoro da remoto, o smart working, presenta sia vantaggi che svantaggi, sia per i dipendenti che per le aziende. Tra i vantaggi principali per i dipendenti vi sono la flessibilità, la possibilità di risparmiare tempo e denaro sugli spostamenti, e un migliore equilibrio tra vita lavorativa e personale. Per le aziende, il lavoro da remoto può tradursi in riduzione dei costi operativi, maggiore accesso a talenti e aumento della produttività. Tuttavia, ci sono anche degli svantaggi da considerare, come il rischio di isolamento, difficoltà di comunicazione e problemi di gestione della sicurezza informatica
- Invito a un approccio integrato: valutazione, formazione e cultura aziendale.
Per affrontare efficacemente il lavoro da remoto, è necessario un approccio integrato che consideri valutazione, formazione e cultura aziendale. Questo approccio deve mirare a creare un ambiente di lavoro agile e produttivo, che tenga conto delle esigenze dei dipendenti e degli obiettivi aziendali.
Valutazione:
Valutazione delle competenze: È fondamentale valutare le competenze dei dipendenti per il lavoro da remoto, identificando eventuali gap e aree di miglioramento.
Monitoraggio delle prestazioni: Implementare sistemi di monitoraggio delle prestazioni che siano trasparenti e focalizzati sui risultati, piuttosto che sulla presenza fisica.
Feedback continuo: Fornire feedback regolare e costruttivo ai dipendenti, sia per riconoscere i successi che per supportare il miglioramento.
Formazione:
Formazione sulle competenze digitali: Offrire corsi e workshop per migliorare le competenze digitali necessarie per il lavoro da remoto, come l’uso di strumenti di collaborazione online, videoconferenze e gestione del tempo.
Formazione sulla gestione dello stress: Fornire supporto e risorse per la gestione dello stress e il mantenimento del benessere psicofisico durante il lavoro da remoto.
Formazione sulla comunicazione efficace: Sviluppare le capacità di comunicazione a distanza, inclusa la comunicazione scritta, verbale e non verbale.
Cultura aziendale:
Flessibilità e fiducia: Promuovere una cultura aziendale che valorizzi la flessibilità e la fiducia reciproca, riconoscendo l’importanza dell’autonomia e della responsabilità individuale.
Inclusione e collaborazione: Creare un ambiente di lavoro inclusivo e collaborativo, anche a distanza, attraverso strumenti di comunicazione e attività di team building.
Supporto alla work-life balance: Incoraggiare una sana separazione tra vita lavorativa e vita privata, promuovendo il benessere e la conciliazione tra lavoro e famiglia.
In sintesi, l’approccio integrato al lavoro da remoto richiede una valutazione accurata delle competenze, una formazione mirata e una cultura aziendale che supporti la flessibilità, la fiducia e il benessere dei dipendenti
Prospettive future e spunti di ricerca.
Le prospettive future del lavoro da remoto in Italia, nel 2025 e oltre, indicano una tendenza sempre più marcata verso la flessibilità e l’adozione di nuove tecnologie. Molti esperti ritengono che lo smart working sia destinato a diventare una componente permanente del panorama lavorativo, con vantaggi per aziende e lavoratori. La domanda di professionisti specializzati in settori come l’intelligenza artificiale, la data science e la cybersecurity è in crescita.
Prospettive Future:
Crescita dello Smart Working: Lo smart working è destinato a consolidarsi, con aziende che dovranno adattarsi a questa nuova modalità per attrarre e trattenere talenti.
Flessibilità e Autonomia: La tendenza è verso una maggiore flessibilità negli orari e nei luoghi di lavoro, con un’enfasi sulla responsabilizzazione del lavoratore.
Crescita di Lavoro Freelance e Collaborativo: Il lavoro da remoto favorisce la nascita di progetti collaborativi e il ricorso a professionisti freelance, con una maggiore mobilità e varietà di esperienze.
Aumento della Domanda di Competenze Digitali: Le competenze tecniche e digitali saranno sempre più richieste, con particolare attenzione a settori come l’intelligenza artificiale, la data science e la sicurezza informatica.
Spunti di Ricerca:
Corsi di Formazione: Investire in corsi di formazione online e certificazioni per acquisire competenze specifiche, soprattutto nel campo digitale, può aumentare le opportunità di lavoro da remoto.
Creazione di un Portfolio Digitale: Realizzare un portfolio online che mostri le proprie competenze e i progetti realizzati può essere utile per attirare l’attenzione dei potenziali datori di lavoro.
Networking Online: Partecipare a forum, gruppi e piattaforme online dedicate al lavoro da remoto può favorire lo scambio di informazioni e la creazione di contatti professionali.
Piattaforme di Lavoro: Sfruttare le piattaforme online specializzate nella ricerca di lavoro da remoto, come Upwork, Freelancer, o Indeed, per trovare opportunità adatte al proprio profilo.
Aggiornamento Normativo: È importante rimanere aggiornati sulle normative e le leggi che regolano il lavoro da remoto in Italia, per comprendere i propri diritti e doveri.