La Dichiarazione di Rispondenza (DIRI)
Cos’è la Dichiarazione di Rispondenza (DiRi)?
La Dichiarazione di Rispondenza, in gergo tecnico denominata anche DIRI, è un documento sostitutivo di un certificato obbligatorio per gli impianti di qualsiasi edificio, ad uso immobiliare e non.
E’ un documento che serve ad attestare la rispondenza dell’impianto alla normativa in vigore nel momento in cui è stato costruito l’immobile, tenendo conto delle condizioni di esercizio e dalla destinazione d’uso dell’edificio.
Si tratta di un documento che sostituisce la dichiarazione di conformità (DiCo) in circostanze specifiche, come nel caso in cui quest’ultima sia assente, irreperibile o quando si renda necessario attivare una nuova fornitura di energia elettrica o richiedere un aumento di potenza per gli impianti realizzati nel periodo compreso tra il 13 marzo 1990 e il 26 marzo 2008.
La differenza tra la dichiarazione di rispondenza e la dichiarazione di conformità sta nel fatto che la prima si elabora esclusivamente per impianti già esistenti.
Certifica la conformità dell’impianto alle normative vigenti all’epoca della sua costruzione, considerando le condizioni di esercizio e la destinazione d’uso dell’edificio.
La dichiarazione di rispondenza, dunque, si configura come una garanzia di sicurezza e conformità alle normative vigenti, contribuendo così a prevenire incidenti e danni a persone e proprietà. A differenza della dichiarazione di conformità, la dichiarazione di rispondenza non ha una scadenza specifica e mantiene la sua validità finché l’impianto rimane inalterato nelle sue condizioni originali.
Va sottolineato che la DIRI è stata introdotta recentemente nell’ordinamento italiano attraverso il D.M. 37/08, ampliando così il quadro normativo in materia di certificazioni degli impianti elettrici.
Chi può redigere la DiRi?
I professionisti che possono rilasciare la Dichiarazione di Rispondenza, come ci spiega l’Art. 7, Co. 6, del DM 37/08, sono:
- Se l’impianto non è soggetto ad un obbligo di progetto da parte di un professionista, la possono rilasciare sia un installatore abilitato che ricopre il ruolo di responsabile tecnico di un’impresa di installazioni e che operi da almeno 5 anni, sia un professionista iscritto all’ordine professionale (un ingegnere o un architetto) che ha esercitato da almeno 5 anni la professione nel settore impiantistico a cui si riferisce la dichiarazione.
- Se l’impianto è soggetto ad obbligo di progetto, la dichiarazione di rispondenza può essere rilasciata solo dal professionista iscritto all’ordine professionale, sempre con esperienza di almeno 5 anni nel settore a cui l’impianto si riferisce.
Quando è richiesta la DiRi?
La dichiarazione di rispondenza dev’essere emessa nel caso di:
- installazione di un nuovo impianto elettrico;
- trasformazione di un impianto elettrico preesistente;
- ampliamento di impianto elettrico preesistente;
- rifacimento di un impianto elettrico;
- manutenzione straordinaria.
La DiRi è un documento sostitutivo della Dichiarazione di Conformità. Quest’ultima dev’essere emessa al momento della costruzione di un impianto.
In alcuni casi può essere impossibile entrare in possesso della DiCo, perché è andata perduta o non è mai stata eseguita. In questo caso si dovrà richiedere l’esame dell’impianto da parte di un professionista il quale, dopo aver accertato che sia a norma di legge, potrà rilasciare la Dichiarazione di Rispondenza.
Normativa di riferimento
La dichiarazione di rispondenza è un documento, introdotto dal Decreto 22 gennaio 2008, n.37 (il 37/08 o “nuova 46/90″), per la precisione dall’articolo 7 “dichiarazione di conformità”, comma 6.
Il Legislatore non esplicita nel Decreto 37/08, a quali norme tecniche deve rispondere l’impianto per il quale viene redatta la dichiarazione di rispondenza, tuttavia è logico considerare, per impianti realizzati prima della Legge 46/90, quanto riportato dall’articolo 6 commi 2 e 3 del 37/08:
“Con riferimento alle attività produttive, si applicano le norme generali di sicurezza di cui all’articolo 1 del decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri 31 marzo 1989 e le relative modificazioni.
Gli impianti elettrici nelle unità immobiliari ad uso abitativo realizzati prima del 13 marzo 1990 si considerano adeguati se dotati di sezionamento e protezione contro le sovracorrenti posti all’origine dell’impianto, di protezione contro i contatti diretti, di protezione contro i contatti indiretti o protezione con interruttore differenziale avente corrente differenziale nominale non superiore a 30 mA”.
Per impianti realizzati tra la Legge 46/90 e il DM 37/08 si intende rispondenza ai requisiti della Legge 46/90.
Cosa deve contenere la DiRi?
A livello di contenuti, la Di.Ri. rispetta la struttura della Di.Co., ma, essendo basata su un’ispezione visiva e un controllo tecnico, contiene principalmente i dati delle verifiche svolte e, entrando più nel dettaglio, si compone di:
- Schemi e le planimetrie degli impianti;
- Relazione degli esami visivi svolti;
- Relazione e risultati delle prove e misurazioni strumentali effettuate;
- Identificazione e abilitazione del professionista che redige la DIRI;
- Riferimenti a dichiarazioni preesistenti (allegate), se disponibili, e normative prese come riferimento nella dichiarazione di rispondenza;
- Validazione con timbro del professionista.
La Dichiarazione di Rispondenza deve essere redatta in più copie e consegnata al committente, trattenuta dal professionista e, nei casi in cui è richiesto, consegnata in comune, dove sostituirà di fatto la Dichiarazione di Conformità.
Durata della validità della DiRi
Come la DiCo, la DiRi non ha scadenza; avrà valore fino a quando l’impianto rimarrà tale, nelle stesse condizioni.
Come ottenere la dichiarazione di rispondenza
Per ottenere la DIRI dovrai contattare un tecnico che eseguirà le seguenti fasi:
- Rilievo dell’impianto;
- Verifica dei componenti dell’impianto;
- Prove sul funzionamento dell’impianto;
- Stesura del modello con gli esiti.
Quanto costa la DiRi
Il costo per fare una dichiarazione di rispondenza può variare in base a diversi fattori. È sempre consigliabile richiedere preventivi a più professionisti o aziende per valutare i costi e i servizi offerti.
Vediamo quali sono gli elementi che possono influenzare il costo della dichiarazione di rispondenza includono:
- Dimensioni dell’impianto: un impianto di grandi dimensioni richiede più lavoro e risorse, il che potrebbe influire sul costo complessivo;
- Complessità del progetto: Se l’impianto ha requisiti particolarmente complessi o richiede soluzioni tecniche avanzate, potrebbe essere necessario un lavoro aggiuntivo, che potrebbe riflettersi sul costo;
- Professionista o azienda scelta: I professionisti e le aziende possono addebitare tariffe diverse in base alla loro esperienza, reputazione e competenze specifiche;
- Costi di verifica: Potrebbe essere necessario sostenere dei costi aggiuntivi per i controlli e le verifiche degli enti competenti. È importante ricordare che il costo della dichiarazione di rispondenza è un investimento nella sicurezza e nella conformità dell’impianto, che può aiutare a prevenire incidenti e problemi futuri.
Sanzioni per mancanza della DiRi
La mancata presentazione della dichiarazione di rispondenza è un’infrazione alle norme di sicurezza e può comportare sanzioni legali. Oltre alle conseguenze legali, può mettere a rischio la sicurezza delle persone e dell’edificio. Senza la dichiarazione, non ci sono garanzie che l’impianto sia stato progettato e realizzato in conformità alle norme di sicurezza, aumentando il rischio di incidenti o guasti.
In mancanza di conformità, infatti, sebbene non ci sia direttamente l’azione di coperture assicurative, ci sono responsabilità sia penali che civili, in capo al titolare dell’edificio e all’impresa, nel caso in cui essa non la compili al termine degli interventi.
Le sanzioni per la mancata dichiarazione di rispondenza possono includere multe, sospensione dell’attività o persino azioni penali in caso di incidenti gravi causati da un impianto non conforme. È importante rispettare le leggi e i regolamenti relativi alla dichiarazione di rispondenza per evitare tali conseguenze. Le multe partono dai 1000 €, sino ad arrivare ai 10.000€.
Se dopo aver letto questo articolo ti sei accorto di non essere in possesso della Dichiarazione di Conformità dei tuoi impianti, contattaci per una prima consulenza. Analizzeremo assieme lo stato dell’arte e se necessario redigeremo un piano di lavoro al fine di tutelare la tua azienda.
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