Utilizzo del defibrillatore automatico: ecco la normativa di riferimento
Dal 13 settembre del 2021 la normativa salva vita che prevede l’utilizzo del defibrillatore (automatico o semiautomatico) nei luoghi pubblici, è diventata legge (legge 116 del 04/08/2021). Cosa prevede questa normativa, quali sono i soggetti che possono usare un defibrillatore e in quali casi va utilizzato questo strumento? Scopriamolo in questo articolo.
Gli step che la normativa ha intrapreso
I passi successivi che si sono verificati alla fine del 2021 in materia, sono stati questi:
- A partire dal 13 novembre vi è un obbligo di segnalare il dispositivo nei paraggi, che dovrà essere sempre facilmente accessibile e utilizzabile, 24 ore su 24.
- Dal 13 dicembre, inoltre, è stato predisposto un programma quinquennale (della durata cioè di cinque anni) per favorire un utilizzo capillare e una diffusione di questi dispositivi.
- Gli enti territoriali possono e devono favorire la diffusione dei defibrillatori anche attraverso misure premiali, all’interno di strutture come centri commerciali, alberghi, palazzi, condomini, etc.
- L’ultimo step, ancora in fase di attuazione, sarà quello di creare una app di geolocalizzazione, in cui si potrà conoscere la zona più vicina da raggiungere in cui è presente un defibrillatore, con la possibilità di chiamare automaticamente i soccorsi.
Chi può utilizzare il defibrillatore e quali corsi deve frequentare
Anche se la normativa su chi, nello specifico, può utilizzare un defibrillatore, attiene alle singole regioni, esistono delle regole valide su tutto il territorio nazionale che prevedono che può utilizzare un defibrillatore preferibilmente chi ha seguito determinati corsi, in qualità di personale NON ospedaliero. In caso però di emergenza, davanti ad una persona con arresto cardiaco, il defibrillatore può essere utilizzato anche da chi non ha seguito alcun corso, senza implicazioni penali. È bene informarsi sui corsi riconosciuti come validi in questo settore. Qui diamo comunque qualche indicazione su alcuni requisiti importanti. Un corso in tal senso che possa dirsi valido deve seguire le Linee Guida Internazionali dell’European Resuscitation Council (ERC) o dell’American Heart Association (AHA). In particolare queste sono le materie che devono essere insegnate:
- Rianimazione cardio polmonare di base;
- Defibrillazione precoce in teoria (come si utilizza un defibrillatore, come va alimentato e mantenuto, qual è lo scopo della defibrillazione e su quali pazienti va effettuata, oltre ad elementi di elettrofisiologia cardiaca e precauzioni per chi lo utilizza).
- Defibrillazione precoce in pratica: l’allievo si eserciterà su un manichino durante la riproduzione delle varie fasi dell’arresto cardiaco.
Questi corsi, che vengono definiti BLS-D, devono sempre essere tenuti da personale altamente qualificato e docenti certificati, come prevede la legge in materia.
Dove devono essere presenti i defibrillatori
All’interno del programma pluriennale di cui abbiamo parlato prima, e previsto dalla legge 116 del 04/08/2021 vi è anche un elenco che comprende tutti i luoghi pubblici in cui è vivamente raccomandato di installare un defibrillatore. Si tratta innanzitutto degli uffici in cui ci siano almeno 15 dipendenti, e che prevedano servizi al pubblico (quindi tutti gli uffici amministrativi statali); le scuole di ogni ordine e grado; le Università; gli aeroporti; le stazioni ferroviarie; i porti. A questo elenco vanno aggiunti, infine, i mezzi di trasporto (e quindi aerei, treni, navi, traghetti, aliscafi, etc.), che effettuino un percorso della durata uguale o superiore alle due ore.
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