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Videoterminalisti: la messa in sicurezza per chi lavora abitualmente al computer

L’argomento della sicurezza sul lavoro investe tutte le tipologie di lavori, non solo quelli manuali e che comportino rischi di incidenti elevati. Già, perché il Decreto Legislativo numero 81 del 2008 ha un articolo (il n.173) con i rispettivi commi, interamente dedicato al lavoro di tipo intellettuale o al videoterminale. Si tratta di quei tipi di lavoro sedentari che vedono le persone lavorare ad uno schermo (computer, schermi video, smartphone, tablet etc.) per almeno 20 ore alla settimana. In questo caso il datore di lavoro dovrà garantire ai “videoterminalisti” un ambiente sicuro, salubre e la salute psicologica, oltre che fisica. Vediamo di cosa si tratta, nello specifico.

A quali problemi deve prestare attenzione il datore di lavoro

 Prima di procedere alla messa in sicurezza degli ambienti lavorativi utilizzati dai videoterminalisti negli uffici delle aziende, il datore di lavoro dovrà occuparsi di una attenta valutazione dei rischi. Questi ultimi hanno a che fare:

  • Con una postazione di lavoro non idonea, che può causare al lavoratore posture scorrette, e di conseguenza problemi alla schiena e al collo;
  • Con videoterminali non a norma e piuttosto vecchi, che possono causare problemi alla vista;
  • Con ore di lavoro che devono essere intervallate da pause, in modo da evitare un eccessivo affaticamento psico-fisico del lavoratore;
  • Con l’igiene ambientale: evitare inquinamento acustico, temperature troppo alte o troppo fredde, colori troppo forti alle pareti, etc.

Tutto ciò porta alla soddisfazione dei cosiddetti requisiti minimi legati all’utilizzo del videoterminale, che vengono classificati in tre ambiti: attrezzature, ambiente di lavoro, interfaccia uomo-elaboratore.

I requisiti minimi delle attrezzature da lavoro al videoterminale

 Le attrezzature da lavoro di cui usufruisce un videoterminalista dovranno essere a norma di sicurezza, secondo l’articolo 173 del Decreto Legislativo 81 del 2008. Tali attrezzature di lavoro hanno a che fare con:

  • Piano di lavoro e seduta: La scrivania o un piano più ampio dovrà essere stabile e non traballante, piuttosto largo da consentire l’appoggio del videoterminale più altre attrezzature per lavorare, di materiale non riflettente. Le indicazioni sull’altezza prescrivono i 70-80 cm, così da consentire anche i movimenti delle gambe di chi lavora alla postazione, oltre che lo spazio per la seduta con braccioli. La distanza visiva dallo schermo dovrà essere assicurata. Per quanto riguarda la seduta, invece, questa dovrà essere stabile, girevole e regolabile in altezza. Lo schienale dovrà essere ergonomico e si potrà aggiungere anche un poggiapiedi.
  • Schermo, tastiera e mouse: Lo schermo dovrà essere abbastanza grande da consentire una buona visione dei caratteri. La sua distanza dal lavoratore dovrà essere compresa tra i 50 e i 70 cm, e bisogna stare attenti a che sia inclinabile per evitare la direzione diretta della luce blu e i riverberi. La tastiera andrà posizionata in modo tale da consentire all’operatore di appoggiare gli avambracci, e separata dallo schermo. Il mouse dovrà avere spazio sufficiente per poter essere manovrato.
  • Laptop: in questo caso, se in ufficio viene messo a disposizione dei lavoratori un computer portatile, il datore di lavoro dovrà garantire un mouse esterno e un supporto idoneo.

Altri requisiti importanti: spazio, illuminazione e rumore

Anche l’ambiente di lavoro per un videoterminalista è importante ed è sottoposto a requisiti minimi da rispettare. Deve garantire abbastanza spazio per spostare la postazione, un’illuminazione adeguata, non troppo forte e abbagliante, con finestre a copertura, dovrà evitare l’inquinamento acustico e i rumori forti, e temperature troppo calde o troppo fredde. Infine, dovrà garantire una protezione dall’inquinamento elettromagnetico. I software utilizzati dal lavoratore poi dovranno essere adeguati alla sua preparazione.

 Pause e visite periodiche

I videoterminalisti hanno diritto, per normativa, ad una pausa dal terminale di 15 minuti ogni due ore di lavoro (che può essere alzarsi per prendere dei documenti, fare delle fotocopie, etc.). Oltre a ciò per chi svolge lavoro davanti agli schermi di un terminale è prevista una sorveglianza sanitaria ogni cinque anni, con visite mediche focalizzate sui problemi di vista e all’apparato muscolo-scheletrico. Per le persone con più di 50 anni le visite saranno biennali.

La valutazione del rischio connessa all’uso del videoterminale è presente nel servizio di redazione del documento di valutazione rischi che offriamo a Udine e provincia.

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